Telelavoro. Questa è stata l’opzione scelta dalla maggior parte delle aziende nel mese di marzo come risultato del Covid-19. Lo stato dichiarava lo stato d’allerta, paralizzando tutta l’attività non essenziale. Ai diversi problemi i cui affrontavano le imprese, piccole e grandi, si sommava il controllo orario. In Spagna il telelavoro non era “in voga” e nessuno sapeva come gestire questo nuovo paradigma. Quindi alcuni hanno parcheggiato temporaneamente il sistema di registro, in violazione della legge approvata in maggio del 2019, secondo la quale i dipendenti avevano l’obbligazione di registrare la sua giornata di lavoro.
L’arrivo del coronavirus non ha cambiato niente. L’obbligazione continua ad essere la stessa, vale a dire, dev’essere impiantato il controllo della giornata e si deve continuare a registrare le ore lavorate dai suoi dipendenti. Altrimenti, le imprese affrontano multe tra i 625 e 6250€ per commettere “infrazione grave in materia di relazioni di lavoro”.
Di fronte a questa nuova situazione, con una seconda ondata colpendo il nostro paese, tanti aziende continuano con il telelavoro e tanti altri lo reimpiantano. Quindi il Governo si è trovato nel dovere di pubblicare nella Gazzetta Ufficiale dello Stato una legge che regolasse questa pratica. L’obiettivo è di evitare la confusione sofferta nella prima ondata. Ha mantenuto contatto con i datori di lavoro e con i sindacati per permettere la regolazione del telelavoro. E, una volta approvata, le aziende dovranno sviluppare accordi col personale per regolare questa modalità di lavoro. Per questo, loro hanno tre mesi.
Nuova legge telelavoro
In cosa consiste questa nuova legge?
- La nuova legge define che il telelavoro: “telelavoro è quello che si realizza durante minimo 30% della giornata, avendo come referente un periodo di tre mesi”
- Accordo tra azienda e dipendenti: i mezzi necessari, il sistema di controllo orario che verrà impiantato, distribuzione delle ore di lavoro (presenziali e no), spese addizionali (elettricità, internet), regolazione interna della confidenzialità, disponibilità oraria…
- L’azienda a l’obbligo di fornire i mezzi (e il suo mantenimento) necessari affinché il dipendente possa eseguire la sua funzione
- Nessun lavoratore può essere obbligato a telelavorare. Questo potrà ritornare al posto di lavoro quando voglia, ma con preavviso
- Il lavoratore sceglierà il suo orario e le pause continueranno ad essere rispettate
- Per quanto riguarda i rischi lavorali, le aziende potranno domandare un’ispezione dei rischi che possano correre i loro dipendenti, fintanto che il lavoratore la accetti.
- Disconnessione digitale: “tutte le aziende dovranno elaborare regole interne che regolino il diritto del suo personale a limitare l’uso di attrezzature tecnologiche durante il tempo di riposo”
- Contratti formativi o di tirocinio: si potrà telelavorare un massimo del 50% delle ore totali
Vigilant – Controllo Orario
La legge sul controllo orario garantisce che i lavoratori facciano loro lavoro e che loro diritti vengano rispettati. E loro vogliono che questo continui così se si lavora da casa.
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